- Il Congresso è in corsa per evitare uno shutdown imminente.
- La proposta di legge da Johnson aumenta la spesa militare.
- Il voto disgiuntivo in Casa potrebbe complicare le cose per Johnson.
- Il Senato potrebbe complicare ulteriormente l’approvazione della legge.
- I democratici esercitano pressione sul Congresso per mantenere i servizi pubblici.
Governo sotto pressione per evitare uno shutdown
Settimana decisiva a Washington: il governo rischia un altro shutdown. La discussione è molto accesa, e il Speaker della Camera, Mike Johnson, ha lanciato un progetto di legge per una risoluzione temporanea. L’obiettivo è mantenere il governo operativo fino alla fine di settembre e l’atto prevede un incremento della spesa militare, mentre i fondi per altre aree verranno ridotti, come riportato dai reporter Sahil Kapur, Scott Wong e Frank Thorp V. Se il progetto non passa, il rischio di un’interruzione č concreto, e c’è molta pressione sul Congresso nonostante la scadenza sia ormai vicina: la mezzanotte di venerdì.
La dinamica interna del partito repubblicano in gioco
Ora la chiave del tutto si trova nelle mani di Mike Johnson. Egli si aspetta di convocare un voto martedì alla Camera dei Rappresentanti. La sua strategia è quella di contare solo sul sostegno dei membri del suo partito. È complesso: i repubblicani hanno una maggioranza di 218 a 214, il che significa che perdendo anche un solo voto, il progetto potrebbe affondare, a meno che non riesca a convincere dei democratici ad appoggiarlo. Già un repubblicano, Thomas Massie, ha chiarito che non intende sostenere il disegno di legge. La sfida è tenere uniti i falchi fiscali e coloro che vorrebbero investimenti più sostanziosi nella difesa, mentre Trump ha speso parole di sostegno per Johnson.
La difficile corsa nel Senato per la legge
Se riesce a superare la Camera dei Rappresentanti, il destino della legge passa poi al Senato, dove i repubblicani hanno maggioranza 53-47. Qui il supporto dei democratici diventa cruciale per superare la soglia di 60 voti. Ma nemmeno qui mancano le tensioni: in particolar modo, c’è già un senatore, Rand Paul del Kentucky, che ha dichiarato la sua opposizione al provvedimento. I democratici stanno premendo per stabilire limiti sul taglio della spesa proposto. La questione rimane delicata, poiché un’eventuale bocciatura da parte loro potrebbe portare a un dolore significativo per i lavoratori federali e tutti quelli che contano sui servizi pubblici.
In sintesi, Washington si trova di fronte a una settimana cruciale, e i prossimi giorni saranno decisivi per il futuro del governo. La situazione è tesa e le incertezze abbondano, specialmente riguardo a come i repubblicani dalla Camera e dal Senato riusciranno a collaborare. Con la pressione da parte di Trump e le richieste dei democratici, il panorama politico è così complesso e contrastante che resta da vedere come si evolveranno gli eventi.