Un sondaggio recente mostra la crescente ostilità tra Repubblicani e Democratici negli Stati Uniti. Ci sono anche segni di frustrazione generale verso il sistema bipartitico, specialmente tra i giovani.
Crescente ostilità tra le parti politiche
La polarizzazione politica negli Stati Uniti non è certo una novità. Tuttavia, i recenti sondaggi mostrano segnali di crescente ostilità tra repubblicani e democratici. Non si tratta solo di divergenze ideologiche, ma di un vero e proprio disprezzo per i membri dell’altro partito, adesso considerati più chiusi, disonesti e, in particolare, più immorali rispetto agli americani in generale.
Cambiamenti nei valori morali percepiti
La ricerca condotta su 6.174 americani, realizzata dal Pew Research Center dal 27 giugno al 4 luglio 2022, ha rivelato un aumento significativo del numero di repubblicani e democratici che vedono l’altro partito come moralmente discutibile. Dal 2016, il numero di repubblicani che considera i democratici “molto o abbastanza più immorali” è salito dal 47% al 72%. Anche i democratici hanno un’opinione simile, con il 63% che considera i repubblicani peggiori.
Stereotipi e percezione della laboriosità
Oltre all’immoralità, altre caratteristiche negative sono state associate a ciascun partito. Il 72% dei repubblicani e il 64% dei democratici ritiene che l’altra fazione sia più disonesta. Fino a sei anni fa, questo dato era sotto il 50%. Tuttavia, c’è un attributo in cui i repubblicani tendono a sovrastimare i loro avversari: il 62% sostiene che i democratici siano più “pigri” degli americani medi, rispetto a solo il 26% di democratici che dicono la stessa cosa dei repubblicani.
Frustrazione con il sistema politico attuale
Benché la negatività sia all’ordine del giorno, il sondaggio ha anche rivelato segni di frustrazione con il sistema bipartitico. Quasi il 39% degli americani esprime il desiderio di avere più partiti politici da cui scegliere. I giovani, in particolare, sembrano desiderare maggiormente questa varietà, con il 47% degli intervistati tra i 18 e i 49 anni che si sente limitato dalla presenza di sole due opzioni politiche.
Percezioni positive e negative sui partiti
E, a rimanere scettici sui due schieramenti, sono soprattutto i cosiddetti “indipendenti”. Tra loro, il 48% desidera la presenza di più partiti. Inoltre, il Partito Democratico ha un vantaggio statistico nella percezione pubblica: il 57% degli intervistati sostiene che siano rispettosi e tolleranti, rispetto al solo 38% per il Partito Repubblicano.
Cambiamenti nella percezione della leadership
In sintesi, mentre i repubblicani e i democratici mostrano una crescente diffidenza nei confronti del loro avversario, cominciano a mettersi in discussione anche i rispettivi partiti. La preoccupazione per la leadership è aumentata: il 40% dei democratici “non leali” indica insoddisfazione nei confronti dei dirigenti, evidenziando un epocale cambiamento. Questo è indicativo di un futuro turbolento per il sistema bipartitico.
Un futuro incerto per il bipartitismo
I dati suggeriscono che entrambi i partiti sono in crisi. Non solo le opinioni sfavorevoli verso i due principali gruppi politici sono aumentate, ma la fiducia nelle loro capacità di rappresentare gli elettori sta evaporando. La sfida ora è se le nuove generazioni troveranno un modo per rimediare a questa disillusa situazione. Ci sono molte domande senza risposta, ma i segnali indicano che i tempi stanno cambiando.
Le recenti ricerche indicano una crescente polarizzazione tra Repubblicani e Democratici, ma anche segnali di frustrazione verso il sistema bipartitico. Una vasta parte della popolazione, specialmente i giovani e gli indipendenti, desidera più scelte politiche, mentre entrambe le parti perdono consenso pubblico. L’approccio dei partiti e la loro leadership sono messi alla prova e le prossime generazioni potrebbero richiedere un cambiamento sostanziale.