- L’amministrazione Trump offre due milioni di lavoratori federali la possibilità di dimissioni differite.
- Si stima che il 5%-10% dei dipendenti possa lasciare, portando a risparmi di circa 100 miliardi.
- Tutti i dipendenti a tempo pieno sono idonei tranne alcune categorie esentate.
- Il governo giustifica questa mossa come una questione di responsabilità fiscale per i contribuenti.
- Le critiche della AFGE evidenziano potenziali gravi conseguenze per la società.
L’offerta della dimissione differita serve a risparmiare sui costi.
L’amministrazione Trump ha lanciato una proposta per i lavoratori federali, offrendo loro l’opzione di una “dimissione differita”. Questa offerta consentirebbe ai dipendenti di presentare ora le loro dimissioni, pur continuando a ricevere uno stipendio fino al mese di settembre. Un alto funzionario ha dichiarato a NBC News che si prevede che tra il 5% e il 10% della forza lavoro federale possa decidere di lasciare, il che potrebbe generare risparmi stimati di circa 100 miliardi di dollari per il governo.
L’amministrazione motiva l’offerta con ragioni finanziarie.
Tutti i dipendenti federali a tempo pieno sono idonei all’offerta, tranne i membri militari, gli impiegati del Servizio Postale degli Stati Uniti, e coloro che occupano ruoli legati all’immigrazione e alla sicurezza nazionale, tra gli altri. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha commentato la proposta affermando che i contribuenti americani meritano di avere impiegati che operano a favore del popolo e sono presenti nei luoghi di lavoro. Secondo Leavitt, la decisione di rimanere o lasciare è a discrezione dei dipendenti, che saranno ricompensati con una generosa indennità di otto mesi se decidono di dimettersi.
Critiche all’amministrazione sulla proposta di dimissioni.
Tuttavia, la reazione del presidente della AFGE, Everett Kelley, non si è fatta attendere. Egli ha condannato fortemente l’iniziativa del governo Trump, sostenendo che non si dovrebbe considerare come una scelta volontaria. Ha anche sottolineato che, nonostante il numero di impiegati statali non sia cambiato in modo significativo dal 1970, ci sono più americani che mai che dipendono dai servizi governativi. Ogni tentativo di eliminare i dipendenti civili dedicati avrà delle conseguenze indesiderate e potrebbe creare un caos per quelli che si aspettano un governo federale funzionale.
In sintesi, l’amministrazione Trump ha presentato un’offerta di dimissioni differite ai lavoratori federali per favorire risparmi significativi. Questo piano, tuttavia, ha suscitato forti critiche da parte dei sindacati, cresciuti in preoccupazione per l’impatto su una forza lavoro già sotto pressione. La controversia continua a crescere mentre i dipendenti ponderano le loro opzioni in un clima di crescente incertezza.